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La Storia

L’Istituto Comprensivo “Antonio Busciolano” ha la sua sede principale nell’edificio storico della Regia scuola industriale realizzato tra il 1926 ed il ’29. L’intestazione ad Antonio Busciolano fu data sin da quando era Scuola di Arti e Mestieri ad iniziativa del Consigliere prof. Vincenzo Spillacci di Muro Lucano, per ricordare ed onorare l’artista potentino Antonio Busciolano.
Raccontare la storia dell’Istituto Busciolano è un po’ come rivivere la storia della nostra città. Questo istituto nasce nel 1888 come “Scuola di Arti e Mestieri”, trasformatasi poi in “Scuola di avviamento professionale”, “Scuola Media” e oggi in “Istituto Comprensivo” (Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado).
E’ una della istituzioni scolastiche più antiche di Potenza. L’Istituto Busciolano testimonia e custodisce la progressiva trasformazione della scuola italiana all’interno di un contesto sociale e culturale anch’esso profondamente mutato.
Nel 1917 la scuola fu riordinata quale “Regia scuola Industriale di tirocinio triennale” con sezioni di: aggiustatori, tornitori, fabbri meccanici, falegnami, ebanisti, elettricisti. Successivamente, intorno al 1933, fu trasformata in “Regia scuola Tecnica industriale biennale” a tipo Industriale-Artigiano.
La prima ubicazione fu presso l’edificio della scuola elementare sito in Via del Popolo, dove vi rimase per circa vent’anni. L’aumento della popolazione scolastica evidenziò problemi di spazio, sicché furono avanzate richieste di utilizzo di altri locali. Finalmente, nel 1926 fu redatto un progetto per la costruzione dell’edificio della scuola industriale ad opera degli ingegneri municipali Raffaele Cassano e Vincenzo Ricciuti. In un primo momento si prevedeva la costruzione dell’edificio in prossimità del Rione San Rocco.
Successivamente, il Comune scelse l’area per la costruzione in prossimità del Rione Santa Maria, in vicinanza della stazione ferroviaria di Potenza Superiore, su un terreno di proprietà dell’amministrazione provinciale. I lavori furono ultimati il 31 dicembre 1927.
Con la caduta del fascismo si ebbero svariati disegni di legge che portarono infine l’approvazione della nuova Scuola media (legge 31 dicembre 1962, n. 1859) con la quale si dava una nuova struttura agli studi degli alunni dagli 11 ai 14 anni e si istituivano nuovi metodi pedagogici per la formazione del preadolescente nella scuola di massa. La Scuola media sostituiva ogni altra forma di scuola dopo il quinquennio elementare: era Scuola Secondaria di Primo Grado.
Negli anni 1968-1969, sotto la guida del preside Carlo Mango, iniziò la sperimentazione della scuola a tempo pieno.
Dal 1973 al 1990 il preside il Prof. Vincenzo Summa, avviò azioni contro la dispersione scolastica e nell’a. s. 1975-1976 venne istituita la Scuola Media per i lavoratori, con sei classi presso la sede centrale e una classe presso l’Istituto penitenziario.
Tra il 1973 e il 1974 si ebbe la prima esperienza di inserimento di alunni diversamente abili, con un anno di anticipo rispetto alla legge dell’8 agosto 1975. Nello stesso anno la valutazione degli alunni venne effettuata con una scheda sperimentale, la cui istituzione ufficiale avvenne il 4 agosto 1977.
Gli anni ‘90 furono difficili per la situazione logistica. La scuola, infatti, era distribuita su tre siti: uno era l’edificio di Via Mazzini, uno (detto “i Fratini”) si trovava nei locali del convento di Santa Maria, e uno (detto “le Poste”) sopra l’ufficio postale in Piazza Europa. Tutte sedi inadeguate dal punto di vista della sicurezza antisismica.
In seguito al terremoto del 1990, dichiarata inagibile la sede di Via Mazzini, la scuola si trasferì in Via Angilla Vecchia e, terminati i lavori di ristrutturazione dell’edificio di Via Sicilia, trovò finalmente la sua la sede definitiva.
Proprio in quegli anni iniziò un processo di trasformazione anche sul piano didattico e organizzativo. Furono introdotti il tempo prolungato e la sperimentazione del bilinguismo. Negli stessi anni fu assegnata alla Busciolano la succursale di Via Tirreno. La scuola divenne da quel momento un laboratorio di ricerca e innovazione:
–             nel campo dell’educazione degli adulti, dovuto proprio all’istituzione dei C.T.P accanto ai tradizionali corsi per lavoratori con un forte impulso all’utilizzo delle nuove tecnologie e delle lingue;
–             in campo artistico, la scuola è diventata a  indirizzo musicale;
–             in campo tecnologico, la scuola è stata tra le prime a dotarsi di lavagne lim in tutte le aule;
–             in campo didattico, la scuola è divenuta “Istituto Comprensivo”, annettendo, in momenti successivi, la scuola primaria e dell’infanzia di Santa Maria (ex II circolo), la scuola primaria e dell’infanzia di Avigliano Scalo e di San Nicola e la scuola di Giuliano, in un primo momento solo per la primaria, ora anche per l’infanzia e la sezione Primavera.
L’accorpamento è stato accolto dal personale docente di tutti i plessi come una sfida, affrontata puntando alla continuità e all’inclusione e proponendo ogni anno un’offerta formativa sempre attenta al  soggetto che apprende e alle sue potenzialità.
Nell’ultimo decennio la scuola, grazie alla dedizione di tutti i dirigenti che si sono avvicendati, si è caratterizzata per una visione  inclusiva e di comunità educante, aperta al territorio e sostiene con convinzione le innovazioni introdotte con la legge 107/2015, che pone l’alunno al centro dell’azione educativa e didattica. Il percorso continua con il profondo cambiamento dovuto ai progetti promossi grazie al PNRR per cui l’istituzione si è mossa nella direzione di un importante rinnovamento logistico, tecnico e didattico.